Petitio principii (petizione di principio)

Fallacia che si presenta quando qualcuno vuole provare qualcosa includendolo nella stessa dimostrazione.

 

Fonte, wikipedia
È una fallacia che si produce quando la proposizione da testare è inclusa implicitamente o esplicitamente nella premessa. Come concetto logico, la prima definizione di questo errore conosciuto in Occidente è stata coniata dal filosofo greco Aristotele, nella sua opera Analitici Primi.

Esempi

Vediamo un tentativo di provare che Jacques Lacan sta dicendo il vero:
– Supponiamo che Jacques non menta quando parla (quindi dice la verità)
– Jacques sta parlando
– Perciò Jacques sta dicendo il vero.

Tutti questi modi di argomentare non sono logici, non provano niente, e quindi sono sofismi o pseudo-ragionamenti. Il problema qui è che l’autore, cercando di provare la veridicità di Lacan, chiede al suo pubblico di presumere che Lacan stia dicendo la verità, quindi, quello che finisce per “provare” è che “se Lacan non mente, allora dice la verità”…

Per confutarla

Ogni volta che la “petizione di principio” è usata, la tesi è nascosta tra le ipotesi iniziali. Bisogna identificarla (a volte non è banale) e metterla in evidenza.

Quando la fonte non è citata, definizioni ed esempi sono stati presi da una traduzione di Jamie Wilson (jwilson@bytecr.com) basata su “Stephen’s Guide to the Logical Fallacies” Copyright 1995-1998 Stephen Downes. Brandon, Manitoba, Canada.

Questi testi sono stati modificati da Miguel A. Lerma e in seguito da noi per adattarli al nostro formato insieme a quelli presi dalla Wikipedia.